Padre Adam
Apicoltura all'abbazia di Buckfast
Le memorie del padre dell'apicoltura moderna
Presentazione di Pietro Maggiorelli, pp. 157
con XXX fotografie b/n
prezzo: € 13
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Uscita: marzo 2011
Finora sconosciuto al pubblico italiano, benché pubblicato nel 1975, questo libro in paesi come Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti viene considerato da decenni un classico della letteratura apistica. Raccontata in prima persona, vi leggiamo la storia di un eccezionale lavoro pionieristico nel campo dell’allevamento e della selezione delle api, un racconto che nello stesso tempo è un’esemplare introduzione all’apistica moderna.
Facile ed entusiasmante, il libro racconta sessanta anni di lavoro, di progressi e studio, ed è una ricchissima miniera di riflessioni e consigli pratici su come intendere e praticare l’apicoltura con eccellenti risultati nel pieno e naturale rispetto delle api, dell’ambiente e del lavoro dell’uomo.
«Questo libro non è un manuale, ma un rendiconto generale dell’apicoltura che abbiamo sviluppato a Buckfast. Come si potrà osservare ogni attrezzo dell’equipaggiamento, ogni operazione, ogni aspetto della conduzione è stato studiato per conseguire i migliori risultati possibili mirando, da parte nostra, a raggiungere il minimo impegno e il massimo risparmio di tempo. Contemporaneamente abbiamo cercato di prestare il dovuto riguardo ai comportamenti e agli istinti dell’ape. Pur dotata di una meravigliosa capacità di adattamento, essa non permette di ignorare i suoi immutabili istinti e la sua organizzazione davvero stupefacente senza che ci si ritrovi poi a pagarne le amare conseguenze.»
Il monaco benedettino Padre Adam (Karl Kehrle, nato a Mittelbiberach, in Germania, nel 1898 e morto nel 1996 a Buckfast, in Inghilterra), oggi viene riconosciuto universalmente come l’inventore dell’apicoltura intensiva. Inviato all’abbazia di Buckfast all’età di undici anni dalla madre per problemi di salute, iniziò a lavorare con le api nel 1915. Si trovò a fronteggiare l’epidemia di acariosi che nel 1916 sterminò l’ape britannica, e la superò facendo ricorso all’ape italiana. Da tale esperienza nacque nel 1917 l’ape Buckfast. Nel 1925 creò la stazione d’accoppiamento di Dartmoor dove, nel corso dei decenni, studiò le api che durante i suoi viaggi raccoglieva in Europa, Medio Oriente e Africa.
Premiato con i massimi riconoscimenti per la sua attività scientifica e di ricerca, Padre Adam è stato autore di numerosi libri e studi fondamentali per l’apistica moderna. Ha lavorato con le sue api fino all’età di novantatre anni.
Target: apicoltori, appassionati di api e di scienze naturali.
Contenuto: Suddiviso in tre parti, Osservazioni generali (Principi di gestione, l'ape, l'armia, l'apiario l'obiettivo dell'apicoltura) Gestione annuale (le stagioni e le operazioni da svolgere), e Selezione e allevamento delle regine (gli obiettivi della selezione, l'allevamento delle regine, l'accoppiamento controllato); considerazioni supplementari e una sezione dedicata alla produzione e all'affinamento dell'idormele.
Dalla Presentazione:
(...) Più che in altre sue opere di carattere principalmente scientifico, qui Padre Adam racconta pagina dopo pagina la sua storia di apicoltore originale, “strano” e fuori dalla norma: la sua scrupolosità di monaco e il suo forte spirito critico nei confronti di ogni senso comune lo portarono a sperimentare e a conseguire risultati sorprendenti, che hanno aperto vie nuove all’allevamento, alla selezione e alla conduzione degli apiari.
Molte delle sue opinioni erano e restano discordanti rispetto a quanto generalmente condiviso tra apicoltori e scienziati: l’obiettivo che deve porsi il lettore non è quindi quello di arrivare per forza a condividerle, ma semplicemente di conoscerle, leggerle e ascoltarne le ragioni, sempre ben basate e ancorate a una stringente logica e validità pratica.
Il libro è stato pubblicato nel 1975 e sempre riproposto, come l’autore stesso ricorda nella prefazione, senza aggiornamenti. Non intende quindi essere un testo né esaustivo né aggiornato. Soprattutto - e viene quasi da dire per fortuna - è un testo in cui non si parla di varroa, anche se inizia raccontando l’invasione devastante di un altro parassita (acarapis woodi), altrettanto dannoso di quello con cui abbiamo a che fare oggi.
“Negli ultimi duemilacinquecento anni ci sono stati solo due veri apicoltori: Aristotele e Padre Adam”: quando ho ascoltato queste parole dalla bocca di un apicoltore francese, mi sono parse un’esagerazione. Ma è innegabile che dalle sue pagine emerge una grandissima personalità del nostro campo. La sua opera - e non mi riferisco ora agli scritti, ma ai risultati pratici e scientifici da lui conseguiti - è un grande capitolo nella storia dell’apicoltura.
La conoscenza dei meccanismi genetici e dei metodi di selezione serve a ottenere individui più remunerativi, ma anche a preservare il patrimonio genetico esistente. Padre Adam interpretò a fondo la concezione del miglioramento genetico viva nel dopoguerra, che rispondeva all’esigenza di produrre meglio e di più. D’altra parte questa è anche la prima opera in cui un apicoltore ha raccontato le proprie esperienze pratiche del miglioramento genetico.
Forse il motivo principale per cui si vuole raccomandare questo libro è però la sua grande utilità per chi concretamente deve condurre un’azienda: il grande apicoltore si pone le domande più grandi, ma nel contempo continua a essere attento il piccolo dettaglio, sia esso costruttivo, relativo alle procedure o ai trattamenti. Padre Adam infatti fu innanzitutto un apicoltore, e divenne in seguito scienziato grazie alla pratica e per naturale conseguenza e sviluppo del suo amatissimo lavoro. Per questo le sue parole sono ricche di spunti per la conduzione di un’azienda apistica, e il suo sguardo è sempre rivolto a controllare il bilancio economico. Le sue avanzate tecniche di conduzione sono esposte in maniera ragionata: naturalmente molti concetti sono già patrimonio degli apicoltori italiani (almeno di quelli più preparati), o perché maturati attraverso percorsi indipendenti, o perché “filtrati” indirettamente, grazie alla larga influenza che l’opera di Padre Adam ha avuto in tutto il mondo. E tuttavia, anche chi troverà esposta una tecnica che già conosce bene e applica nella pratica, potrà godere di un emozionante confronto diretto con uno dei più grandi apicoltori della storia. La parte sulla selezione non rappresenta un'esposizione completa dell’argomento, trattato a fondo dall’autore in altre opere, ma ci offre un breve e illuminante spaccato delle tecniche di incrocio e selezione da lui praticate con grande successo.
Il fatto che l’ibridazione interrazziale non sia adottata in Italia non è una buona ragione per ignorare uno dei contributi più importanti all’apicoltura moderna. Pubblicando questo libro non si vuole certo spingere gli apicoltori italiani ad adottare i sistemi di Padre Adam, ma a prendere confidenza con i principi della nuova apicoltura scientifica.
Pietro Maggiorelli
Sì, davvero sconosciuto :-).
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